I danni per regione
In questa sezione sono stati riportati alcuni dei risultati ottenuti dal primo studio a scala nazionale sull’impatto del lupo sul comparto zootecnico. Le informazioni presenti riguardano i danni occorsi nei territori regionali dal 2015 al 2019, ad esclusione dei Parchi Nazionali.
         Abruzzo - Basilicata - Calabria - Campania - Emilia Romagna - Friuli Venezia Giulia - Lazio - Liguria - Lombardia - Marche - Molise - Piemonte - Puglia - Sardegna - Sicilia - Toscana - Trentino Alto Adige - Valle d'Aosta - Umbria - Veneto
La ricerca è stata svolta nell’ambito del monitoraggio nazionale del lupo, realizzato da ISPRA su incarico del Ministero della Transizione Ecologica, ed ha potuto contare su un campione di 17.989 eventi di predazione accertati tra il 2015 e il 2019, raccolti presso le Amministrazioni competenti (Regioni e Aree protette).
Sia a livello nazione che per ciascuna Regione sono stati analizzati alcuni aspetti relativi alle predazioni da lupo su bestiame, come:
- numerosità e tipologia di capi predati;
- localizzazione e distribuzione temporale dei danni;
- ricorrenza del danno per singola azienda;
- individuazione di hotspot in cui è presente una maggiore concentrazione di danni;
- stima del tasso di crescita annuo del numero di eventi di predazione attesi per azienda.
Sfortunatamente, i dati a disposizione non hanno permesso di considerare altre variabili che concorrono a determinare l’intensità dell’impatto del lupo sul patrimonio zootecnico come: la densità di lupi, l’efficacia e l’efficienza dei sistemi di prevenzione presenti nelle aziende, ma anche le caratteristiche delle aree di pascolo, che incidono sulla vulnerabilità del bestiame alla predazione.
Oltre alle informazioni relative agli eventi di predazione, è stata effettuata una raccolta delle normative inerenti alle predazioni attive in passato e vigenti, ed è stata condotta una valutazione dei dati disponibili presso le diverse Amministrazioni. Una problematica più volte sottolineata è proprio quella della disomogeneità dei dati reperibili sul territorio nazionale, come risultato delle differenti modalità adottate di raccolta e archiviazione dei dati.
In estrema sintesi dallo studio emergono due tipologie di impatto ben distinte. Una prima tipologia caratterizzata da danni sporadici e con pochi capi deceduti, in cui ricade la larga maggioranza di aziende zootecniche (circa l’80% delle aziende ha ricevuto indennizzi per una sola predazione nei 5 anni di indagine); e una seconda tipologia, attribuibile ad una minoranza di aziende (circa 1.300 a livello nazionale) con danni cronici, ripetuti più volte di anno in anno, con perdite di capi numeriche rilevanti.
Tutti i riferimenti e i dettagli possono essere consultati in: Gervasi V., Zingaro M., Aragno P., Genovesi P., Salvatori V., 2022. Stima dell’impatto del lupo sulle attività zootecniche in Italia. Analisi del periodo 2015 – 2019. Relazione tecnica realizzata nell’ambito della convenzione ISPRA-Ministero della Transizione Ecologica per “Attività di monitoraggio nazionale nell’ambito del Piano di Azione del lupo”.