Storie di buone pratiche
In questa sezione vi presentiamo le esperienze di alcuni imprenditori rappresentative di diverse realtà territoriali, ma sicuramente – e purtroppo – non di tutte: molte altre storie meriterebbero di essere riportate e non ce ne voglia chi non è stato “cercato”.
Le interviste sono solo brevi momenti che gli allevatori ci hanno dedicato per mostrarci il loro lavoro, il loro impegno, le difficoltà che incontrano e soprattutto per contribuire a una rete di esperienze di chi vive il territorio e questo mestiere.
Abbiamo chiesto a tutti di raccontarci la storia della loro azienda, quanti attacchi da predatori subiscono all’anno, che misure di prevenzione utilizzano e qual è la loro opinione in merito e soprattutto una lista di buoni consigli pratici da condividere con tutti i loro colleghi.
Le interviste evidenziano che l’adozione di misure di protezione richiede un investimento di energie ed economico, ma che può ridurre in maniera significativa i danni, sebbene non rappresenti una soluzione definitiva in determinati contesti.
Dove il lupo ha fatto ritorno
Alpi e Appennino Ligure. Una rete di contatti
Appennino Tosco-emiliano. Molte meno preoccupazioni per me e meno stress per gli animali
In provincia di Grosseto 1. Intervenire subito dopo i primi attacchi rende
In provincia di Grosseto 2. Se si affronta un predatore la prima volta, l’assistenza tecnica è utile
Dove il lupo è stato sempre presente
Appennino Abruzzese, Scanno 1. Basta sfogliare la bibbia
Appennino Abruzzese, Scanno 2. Non ucciderei mai un lupo, ma i risarcimenti ci devono essere
Appennino Abruzzese, Opi. Il cane da guardianìa è l’unica arma bianca a nostra disposizione
Appennino Abruzzese, Pescasseroli. L’impegno fa parte di questo mestiere, ma ci sono troppi vincoli
Appennino abruzzese, Barrea. Se potessi recinterei tutto