Appennino Abruzzese, Opi. Il cane da protezione è l’unica arma bianca a nostra disposizione
La famiglia Ursitti è stata transumante per ben otto generazioni, ma dal 2005 Ercole è diventato stanziale. Mentre ci racconta la sua storia il Monte Marsicano, da cui arrivano e tornano lupi e orsi, fa ombra sul gregge al pascolo. Ogni anno mette in conto che perde una quindicina di capi: «È inevitabile, il branco è qui sopra di me e non è facile controllare gli animali, anche se c’è il pastore con otto cani, quelli bianchi, perché l’area è cespugliata e la visibilità è scarsa. I cani sono la nostra unica arma bianca, ma se un lupo vuole fregarti lo fa: approfitta dei momenti in cui il pastore o i cani sono meno attenti, quando torni in stalla o quando il tempo è brutto; l’altro giorno ce n’era uno dietro la stalla, in mezzo ad un cespuglio: mentre stavamo facendo rientrare gli animali in stalla e alcuni cani mangiavano, non ho avuto neanche il tempo di dire al pastore che c’era un lupo che quello se ne è subito approfittato e ha preso una pecora».
Ercole ci fa capire che bisogna sempre essere vigili, riconoscere le situazioni a rischio, e quando opportuno riportare gli animali in stalla o nel recinto. Sulle recinzioni elettriche ha solo giudizi positivi, non ha più subito danni in stalla o nei pressi dell’azienda di notte. Certo, i cani hanno dovuto imparare ad abituarsi alla scossa, i primi tempi si allontanavano spaventati, ora hanno imparato a capire quando è attiva o meno. «Se proprio dovessi dare un consiglio, suggerirei una recinzione elettrica a 6 fili».